Uragano Melissa: Brown (arcidiocesi Kingston in Giamaica), “devastazione massiccia, danni a ospedali e scuole”. Cuba, l’appello dell’arcivescovo García Ibáñez

Melissa si è abbattuto ieri sulle coste della Giamaica come uragano di categoria 5, la massima finora conosciuta con venti a quasi 300 chilometri all’ora, e poco dopo è stato declassato a categoria 4. Non si ha notizia, al momento, di persone morte, al di là di tre decedute mentre tagliavano i rami di alcuni alberi, in preparazione all’arrivo della tempesta. Sono state stimate almeno 50mila persone sfollate, e forti danni a ospedali, scuole e strade. Il 35% della popolazione è rimasto senza corrente elettrica. A riportare alcune notizie dirette, in un video pervenuto al Sir, è Fabian G. Brown, presidente della Commissione per le Comunicazioni dell’arcidiocesi cattolica di Kingston, che evidenzia come le comunità stiano rispondendo con fede e resilienza.
“L’uragano – racconta – si è abbattuto sulla Giamaica intorno a mezzogiorno, colpendo la sezione sud-orientale dell’isola, in particolare l’area di St. Elizabeth, dove ha causato una devastazione massiccia, e nell’entroterra. Qui si sono verificati danni significativi: i tetti degli ospedali e delle cliniche sono stati gravemente danneggiati, di fatto scoperchiati. Stiamo assistendo anche a piogge intense e raffiche di vento che si estendono fino all’area di St. James, nella zona di Montego Bay, a nord. Sono stati aperti oltre 800 rifugi in tutta la Giamaica. La maggior parte di essi ha accolto numerose persone. Ci sono state situazioni in cui è stato necessario spostare con grande rapidità le persone a causa dei danni subiti da alcuni rifugi. Sono già stati segnalati danni significativi ad alcune delle nostre strutture scolastiche”.
Per fortuna, prosegue Brown, “il processo di preparazione è stato molto ben strutturato e dettagliato. In quanto popolo resiliente, siamo molto fiduciosi di poterci riprendere, e di emergere ancora più forti”. Si spera anche negli aiuti di organizzazioni come il Catholic relief services (Crs) e la Caritas”.
L’uragano è atteso anche sulle coste meridionali di Cuba. L’arcivescovo di Santiago de Cuba, mons. Dionisio García Ibáñez, ha rivolto un appello ai suoi fedeli e alle comunità vicine affinché mantengano la calma, agiscano con prudenza e conservino viva la speranza nel Signore. Ricordando i giorni difficili lasciati dall’uragano Sandy nel 2012, l’arcivescovo ha esortato i cittadini a cooperare strettamente con le autorità della Difesa Civile per salvaguardare la vita e i beni familiari. “Dobbiamo difendere la vita umana e questo è il momento per farlo”, ha sottolineato.

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