“L’intelligenza artificiale e l’automazione dei sistemi fanno valutazioni. Incidono sulle scelte quotidiane. Algoritmi sempre più sofisticati orientano quello che leggiamo, acquistiamo e, talvolta, anche quello che pensiamo. Ogni giorno cediamo, magari senza rendercene conto, frammenti della nostra autonomia, abituandoci a non scegliere più. Questo scenario solleva profondi interrogativi etici e giuridici. Fino a che punto possiamo delegare la responsabilità delle nostre decisioni? Quali sono i limiti del controllo dell’uomo e le conseguenze per i nostri diritti, per la nostra libertà e per la nostra sicurezza? Sono questioni che toccano il cuore stesso della democrazia e che rendono particolarmente significativa la scelta di affrontarle qui alla Camera dei deputati”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, nel suo saluto in apertura della lectio magistralis di Marco Camisani Calzolari a Montecitorio su “Decisioni artificiali, vite reali. Il futuro digitale tra IA, responsabilità, consapevolezza e libertà”.
“È un’occasione per una riflessione sul modo in cui le nuove tecnologie stanno ridefinendo i confini del rapporto tra l’uomo e gli strumenti a sua disposizione e anche per riflettere sulla necessità di garantire adeguate competenze digitali”, ha sottolineato la terza carica dello Stato, osservando che “chi ne è privo rischia di trovarsi in una situazione di svantaggio e di vulnerabilità, rischia di essere esposto a pratiche che possono compromettere la libertà, la riservatezza e la dignità”. L’analfabetismo digitale non è più solo una semplice lacuna formativa, ma una nuova causa di disuguaglianza”, ha ammonito, rilevando che “saper gestire i propri dati, riconoscere le fonti affidabili, comprendere cosa c’è dietro a un algoritmo è oggi una condizione essenziale per non essere esclusi. In questa prospettiva, promuovere queste competenze significa assicurare che l’innovazione non generi disparità, ma rafforzi diritti e partecipazione democratica”. “Un altro aspetto che non può essere trascurato – ha proseguito Fontana – è quello dell’educazione e della formazione. Per i giovani, l’intelligenza artificiale è ormai la normalità. Ma se smettono di leggere, di scrivere e, soprattutto, di ragionare con la propria testa avremo una generazione che saprà usare la tecnologia senza comprenderla”. “Governare la tecnologia, promuovere la conoscenza, difendere la libertà. Sono queste le sfide che il Parlamento è chiamato ad affrontare per assicurare che il progresso continui a servire l’uomo, senza sostituirsi a esso”, ha concluso, convinto che “solo mantenendo l’uomo al centro del progresso potremo costruire un futuro digitale che sia davvero umano”.