“L’euro – insieme alla Banca centrale europea che ne tutela la stabilità – è uno dei simboli più tangibili e avanzati del processo di integrazione del nostro continente avviato quasi settanta anni fa, con i Trattati di Roma. Il passaggio alla moneta unica – oltre venticinque anni addietro – rappresentò un grande e decisivo passo in avanti, frutto di coraggio e di visione”. Lo ha sottolineato oggi pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della riunione del Consiglio direttivo della Bce a Firenze.
“Oggi non possono esservi dubbi che quel coraggio e quella visione siano stati premiati”, ha osservato il Capo dello Stato, aggiungendo che “ne sono consapevoli i cittadini dei Paesi europei che vi hanno aderito, hanno visto tutelato il potere di acquisto dei loro redditi e dei loro risparmi. Lo avvertono le rispettive economie, in grado contare su una valuta affidabile e riconosciuta a livello internazionale”. “La Bce ha assolto con successo il proprio mandato, anche nei momenti difficili, operando con indipendenza, con senso di responsabilità, con riconosciuta integrità, al servizio dei cittadini europei”, ha proseguito Mattarella, che poi ha voluto “esprimere convinto apprezzamento a Lei, presidente Lagarde, e a tutti i componenti del Consiglio direttivo per la grande competenza e la determinazione con cui avete affrontato, negli ultimi anni, sfide di complessità straordinaria: la pandemia, lo shock energetico seguito alla sciagurata aggressione russa all’Ucraina, il repentino rialzo dell’inflazione, oggi riassorbito”. “Si tratta – ha spiegato – di meriti di un’istituzione che ha saputo consolidarsi nel tempo, attrarre talenti da tutta l’Europa – un importante esempio delle potenzialità che nascono dal comune impegno di persone di diverse esperienze e culture per perseguire un obiettivo condiviso”.