Leone XIV: “la vera autorità non si basa su posizioni o titoli, ma sulla libertà di servire anche lontano dai riflettori”

“Una delle figure più significative della diplomazia del secolo XX”. Così il Papa ha definito il card. Rafael Merry del Val durante l’udienza ai partecipanti a un incontro di studio su questa figura, definita “un modello valido per tutti coloro che esercitano responsabilità nella Chiesa e nel mondo, e in modo speciale per i diplomatici della Santa Sede”. Il cardinale, ha spiegato Leone XIV nel discorso in spagnolo, sapeva che “ogni servizio nella Chiesa è valido quando si vive con Cristo”: in questo modo, “ha dimostrato che il suo compito non era un piedistallo, ma un cammino di dedizione. La vera autorità non si basa su posizioni o titoli, ma sulla libertà di servire anche lontano dai riflettori. E chi non ha paura di perdere visibilità acquista disponibilità per Dio. La fecondità della vita cristiana non dipende dall’approvazione umana, ma dalla perseveranza di coloro che, uniti a Cristo come il tralcio alla vite, portano frutto a suo tempo. Nessun onore, nessun titolo, nessuna biografia; solo il grido di un cuore di pastore”. “La santità non si misura con il confronto, ma con la comunione”, l’altro insegnamento del cardinale: “dobbiamo lavorare per la nostra santità promuovendo quella degli altri, camminando insieme verso Cristo. Questa è la logica del Vangelo e deve essere quella della diplomazia papale: unità e comunione, sapendo che ogni persona è chiamata a essere il più santa possibile”.

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