Questa mattina l’Arcivescovo Maurizio Aloise ha dato inizio con una messa all’Anno Santo della Speranza all’interno della Casa di Reclusione di Corigliano Rossano. Il presule, a distanza di pochi giorni dalla celebrazione del Natale in carcere, è ritornato nel penitenziario per celebrare con coloro che vi vivono ed operano, l’Apertura del Giubileo. Seguendo le orme del cammino tracciato da Papa Francesco anche la Chiesa di Rossano Cariati ha voluto celebrare uno dei primissimi momenti giubilari con quella “porzione privilegiata di popolo affidata alla cura pastorale del vescovo della diocesi che ne ha cura, non per un semplice dovere ministeriale, ma per un amore preferenziale verso coloro che sono nella sofferenza” come ha spiegato nel suo saluto il cappellano penitenziario don Clemente Caruso. Il vescovo, nella sua omelia, ha tratteggiato il cammino giubilare che si esplica anche attraverso “un rapporto quotidiano fatto di attenzioni e premure reciproche che, nel segreto della vita quotidiana in carcere, sono una costante”. Prima della conclusione della messa l’arcivescovo ha annunciato la realizzazione di un’opera segno per i detenuti con l’apertura della Casa di Accoglienza dedicata a S. Giuseppe Cafasso Protettore dei carcerati, che sorge nel centro storico di Rossano, nella struttura dell’ex casa canonica della Chiesa di S. Maria della Pace, dove confluiranno i servizi afferenti la Pastorale carceraria diocesana e dove i detenuti potranno sostare per i permessi premio con i propri familiari.