Regno Unito: appello dei vescovi, no alla rimozione dell’esenzione fiscale per i restauri delle chiese

Viene dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles un appello ai fedeli cattolici perché scrivano ai loro parlamentari per chiedere loro di votare contro la rimozione di un’importante esenzione fiscale che consente a molte chiese, in zone povere del Regno Unito, di sopravvivere. In un comunicato, diffuso sul proprio sito, i vescovi inglesi spiegano che, dal 2001, importanti edifici di culto di valore storico, classificati come “Grade I” e appartenenti a diverse religioni, hanno potuto ottenere una riduzione delle tasse del 20% sui lavori di restauro. Si tratta dell’imposta sul valore aggiunto, l’Iva che, in Gran Bretagna, si chiama Vat. Lo schema terminerà alla fine di marzo e un dibattito su questo argomento si terrà domani in parlamento. Quasi la metà delle chiese britanniche e il 25% delle quasi 3.000 chiese cattoliche rientrano nella categoria “Grade I” e hanno diritto di fare domanda per circa 500 sovvenzioni ogni mese, ciascuna di 4.000 sterline, oltre 4.700 euro, in rimborso tasse. “Potrebbero non sembrare molti soldi”, scrivono i vescovi inglesi nel loro comunicato, “ma rappresentano l’unica possibilità di sopravvivenza per parrocchie che hanno bisogno di completare lavori di restauro, soprattutto se si trovano in zone povere. Quando una cattedrale deve sostituire il tetto, un progetto che può costare fino a un milione di sterline, oltre un milione di euro, la parrocchia può ottenere fino a 200.000 sterline, oltre 230.000 euro in rimborso tasse”.

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