(Strasburgo) Dibattito vivace in emiciclo a Strasburgo sui rapporti tra Europa e Usa dopo l’insediamento del presidente Donald Trump. I numerosi eurodeputati intervenuti si sono sostanzialmente divisi tra fautori della politica sovranista di Trump (“America First”) che obbligherebbe l’Europa a intraprendere la stessa strada (“Europe First”), pur in atteggiamento collaborativo con gli States, e coloro che avvertono un pericolo latente nel cambio di direzione della politica economica e commerciale americana, oltre che sul versante della sicurezza. Prima dei deputati sono intervenuti i rappresentanti del Consiglio e della Commissione Ue. Adam Szlapka, ministro polacco, a nome della presidenza di turno Ue, ha ribadito i “valori e gli interessi comuni” tra le due sponde dell’Atlantico. Il primo tema sensibile su cui sperimentare se l’amicizia tra Europa e Usa reggerà è la guerra in Ucraina. “Trump dice che porrà fine alla guerra, ma per l’Ucraina, e per l’Europa, non basta una pace qualunque. Noi sosterremo l’Ucraina fino a quando ce ne sarà bisogno e fino a quando potrà l’Ucraina stessa definire i contorni di una pace possibile”. La tutela degli interessi europei per il ministro dovrà misurarsi anche sul versante commerciale (dazi), energetico e della difesa. “Trump chiede maggiore impegno dell’Europa per la difesa: è anche nei nostri interessi”. Infine una sottolineatura: “Noi vogliamo difendere i nostri cittadini anche in relazione alle libertà e ai diritti. A Washington stanno cambiando tante cose, noi vogliamo un dialogo franco con la nuova amministrazione perché il partenariato con gli Stati Uniti è fondamentale”.
Su diversi punti si è espresso più o meno sulla stessa linea si è espresso Maros Sefcovic a nome della Commissione. Ma ha sottolineato che “la Commissione non cederà di un centimetro per sostenere gli interessi europei”. Ha quindi auspicato la definizione di una “agenda comune” con gli Usa per “continuare a essere partner forti”. Ha poi invece affermato: “Siamo dispiaciuti della decisione di Trump di ritirarsi dall’Accordo di Parigi”, mentre l’Europa continuerà, a suo dire, a impegnarsi per contrastare il cambiamento climatico, il riscaldamento del pianeta e a favore delle energie verdi.