Sinodo Chiesa italiana: mons. Russo (Cei), “‘sinodale’ è uno stile e un’esistenza radicata in motivazioni profonde”

foto SIR/Marco Calvarese

“L’esperienza del ‘convenire’, vissuta da ormai cinque decenni dalla Chiesa italiana, è per tutti noi una grazia spirituale e uno stile pastorale. ‘Sinodale’ è uno stile, un modo di vivere, un ‘convenire’, un’esistenza radicata in motivazioni profonde”. Ne è convinto mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, che risponde così in merito alle voci di un Sinodo della Chiesa italiana. In un’intervista con il Sir, mons. Russo ricorda “le parole pronunciate dal cardinale Anastasio Alberto Ballestrero, allora presidente della Cei, a conclusione del secondo Convegno ecclesiale nazionale (Loreto, 9-13 aprile 1985)” che “affermava, quasi profeticamente, anticipando le voci che si rincorrono da qualche anno”: “Il Convegno ha rivelato uno stile di vita ecclesiale. Perché non dirci allora che convenire tutti insieme è stile di vita ecclesiale e che questi Convegni vogliamo viverli non soltanto come circostanze propizie per dir qualcosa e fare qualcosa, ma come dimensioni essenziali della vita della Chiesa? Una comunità che non s’incontra non è comunità. Perciò dico che la Chiesa italiana sta imparando a convenire, a riunirsi a Convegno. Sono molti i modi di convenire. Ce ne sono alcuni solenni, vorrei dire storici: sono i grandi Concili della Chiesa. Poi ci sono i Sinodi, come ci sono pure incontri richiesti dalle varie istanze delle Chiese locali. Ma anche il convenire in questo modo, in cui la dimensione di popolo, la dimensione plenaria ed organica della comunità emerge e si esplicita, è una acquisizione che arricchisce l’esperienza di Chiesa”.

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