Consiglio d’Europa: mons. Ganci (Osservatore Santa Sede), “costruire l’Europa insieme” è un cammino per il quale serve sapere “da dove si parte e dove ci si dirige”

(Strasburgo) “Faccio anche io parte di questi 50 anni di storia, ma solo da due mesi”. Mons. Marco Ganci, Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa ha iniziato con una nota personale il suo discorso di apertura delle “giornate interdisciplinari” sui 50 anni della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, cominciate oggi a Strasburgo; un evento voluto “non per celebrare il passato come fatto cronologico, ma per prendere coscienza del cammino segnato e continuare a far sentire la vitalità e l’attualità del suo messaggio”. La “presenza della Chiesa nel cuore della comunità internazionale” nasce dal suo mandato che “è quello di annunciare il Vangelo a tutte le persone, ovunque nel mondo”. Eventi emblematici di questa presenza sono state le visite al Consiglio di due Papi, Giovanni Paolo II nel 1988 e Francesco nel 2014: le loro parole restano “un punto di riferimento e una linea d’azione chiara per l’attività futura della Santa Sede”. Queste giornate hanno come “unico obbiettivo di rafforzare le relazioni istituzionali tra Santa Sede e Consiglio d’Europa”, ha continuato mons. Ganci; il tema, “Costruire l’Europa insieme”, è “enorme e complesso”, è un cammino per il quale serve sapere “da dove si parte e dove ci si dirige”, una “riflessione” su un “progetto di costruzione” dell’Europa, inteso come “proposta comune offerta agli altri nel quadro di un dialogo basato sulla verità, l’amore, la pace e la volontà di fare del bene”.

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