Epifania: card. Betori (Firenze), “nel volto di Erode i tratti di chi è assetato di potere”

“Per riconoscere l’appello che Dio ci rivolge nei segni della storia abbiamo bisogno di condividere la posizione scomoda delle periferie, così da non perdere il senso di Dio, la novità della sua presenza, le esigenze della sua volontà”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, nell’omelia della messa, che ha celebrato nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, nella solennità dell’Epifania. “Nel volto di Erode riconosciamo i tratti di chi è assetato di potere, geloso del proprio dominio, impaurito da ciò che l’altro potrebbe togliergli. Non si tratta soltanto del dominio politico o del potere economico, ma di ogni spazio che si vuole riservare per se stessi e di ogni ambito della vita in cui gli altri vengono percepiti come pericolosi concorrenti”. Il cardinale lo ha indicato “nelle fattezze brutali dei terroristi che insanguinano il mondo, in nome di un’immagine deformata di Dio, facendo vittime innocenti, come lo furono i piccoli infanti di Betlemme”. “Non è difficile neanche identificarlo nel volto oscuro di coloro che manovrano i mercati alla ricerca di sempre ulteriori profitti a danno di uomini e donne ricacciati nella fame e nella povertà, in cui si radicano le diverse forme di disprezzo della dignità umana e di privazione dei beni che a tutti andrebbero riconosciuti”. Intanto, ieri, si è svolta anche la Cavalcata dei Magi, un solenne corteo di figuranti con in testa i Re Magi a cavallo, che attraversa il centro di Firenze per arrivare in Piazza Duomo e offrire i doni al Bambino Gesù. Ad assistere la manifestazione una grande folla disposta lungo il percorso. Nel suo saluto, il card. Betori ha sottolineato l’importanza e il significato del presepe, che è al centro della città di Firenze, davanti alla cattedrale, dove, come tutti gli anni, è arrivata la Cavalcata dei Magi.

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