Medici aggrediti: Balzanelli (Sis118), “bene telecamere su ambulanze, ma servono anche su divisa operatori. Potenziare sistema”

“Ringrazio, sentitamente, il ministro degli Interni Luciana Lamorgese per aver deciso di dotare i mezzi di soccorso del Sistema 118 di Napoli di videocamere al fine di esercitare una chiara azione deterrente nei confronti delle aggressioni poste in essere dall’utenza contro gli equipaggi oltre che di consentire, con maggiore velocità, l’identificazione dei responsabili delle stesse ai fini di giustizia”. Lo scrive in una nota il presidente nazionale della Sis 118, Mario Balzanelli. La decisione del ministro, prosegue, è “storica, autorevole, di importanza determinante” e “raccoglie un plauso unanime e la più profonda gratitudine di tutti gli operatori del Sistema 118 nazionale, medici, infermieri ed autisti-soccorritori, i quali grazie a questa decisione raccolgono, per la prima volta, evidenze e premesse essenziali per sentirsi più sicuri e tutelati da parte dello Stato”. Per Balzanelli, l’installazione delle videocamere a bordo dei mezzi di soccorso rappresenta un enorme passo in avanti per la sicurezza e la conseguente tranquillità degli operatori; tuttavia, il presidente del 118 suggerisce che il loro posizionamento anche sulla divisa degli operatori del Set (Servizio di emergenza territoriale) 118 venga reso obbligatorio non solo a Napoli o in Campania, ma anche a livello nazionale, giacché le aggressioni agli equipaggi e ai mezzi del Sistema 118 si registrano in tutta Italia.
Il tema delle aggressioni, osserva inoltre, “non deve però fuorviare rispetto alle cause delle stesse”, perché nella maggior parte dei casi i due principali vettori scatenanti l’ira degli astanti “sono i ritardi nelle tempistiche di arrivo su codice rosso e la mancanza di personale medico e infermieristico a bordo del mezzo di soccorso, binomio in grado di assicurare nelle situazioni di elevata gravità clinica il livello ottimale di integrazione delle competenze finalizzate ad assicurare al paziente diagnosi e terapia potenzialmente salvavita e le maggiori possibilità statistiche di salvezza”. Pene più severe per gli aggressori non sarebbero sufficienti. Di qui un nuovo appello al governo e al ministro della Salute Roberto Speranza a “riformare il Sistema, potenziandolo in tutte le sue componenti”.

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