Usa: il presidente Trump alla Marcia per la vita

(da New York) Donald Trump è stato il primo presidente nella storia degli Stati Uniti ad aver partecipato alla Marcia per la vita, che ieri a Washington ha riunito circa 100mila persone nella spianata del Mall, dove si trovano i principali edifici del governo e della storia civile americana. “Insieme siamo la voce per i senza voce”, ha detto il presidente ai manifestanti spiegando che “servire le donne” singifica offrire “alloggi, istruzione, lavoro e cure mediche”. In dieci minuti Trump ha spiegato la ragioni della sua presenza: “Difendere il diritto di ogni bambino, nato e non nato, di realizzare il suo potenziale divino”. Ha poi elogiato i giovani definendoli “il cuore della marcia per la vita, perché animati da un amore altruistico e dalla preghiera: una generazione che sta facendo di questa nazione, una nazione per la vita”. Il movimento pro-life ha nel presidente uno dei maggiori sostenitori, soprattutto dopo la nomina alla Corte Suprema di due giudici che si stanno battendo contro la sentenza del 1973, dove si stabiliva la legalizzazione dell’aborto. Durante il suo discorso, Trump è stato più volte interrotto da applausi e da cori che inneggiavano ad “altri quattro anni”. Il vicepresidente Mike Pence e sua moglie Karen hanno parlato alla manifestazione in un video registrato a Roma, dove proprio ieri si è incontrato con Papa Francesco.

In non pochi passaggi l’intera manifestazione ha assunto coloriture politiche soprattutto quando alcuni degli oratori hanno invitato a votare per le prossime elezioni, candidati pro-life, e si sono complimentati con il presidente per la nomina di 187 giudici federali conservatori che si batteranno per maggiori restrizioni sull’aborto. Non tutti i partecipanti alla 47ª edizione della marcia hanno concordato con la posizione a senso unico dei due rappresentanti politici. Alcuni frati francescani assieme ai cartelli pro-life hanno mostrato altri striscioni in cui invitavano a proteggere la Terra e a cercare maggiore giustiza per i poveri, perché “non si può essere per la vita senza prendersi cura dell’ambiente e degli ultimi”.

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