Scritte antisemite: vescovo di Mondovì scrive al figlio di Lidia, “sgomento e vergogna per tutti noi”

“Quanto tristemente avvenuto, oltre a prendere di mira lei e la sua famiglia, va a colpire in modo ignobile la memoria della mamma Lidia, ma è motivo di sgomento e vergogna per tutti noi”. Lo scrive il vescovo di Mondovì, mons. Egidio Miragoli, in una lettera inviata ad Aldo Rolfi, sulla cui porta di casa è stato scritto “Juden Hier” perché la mamma Lidia militava nella resistenza antifascista e fu deportata. “In questo momento davvero sconcertante, in cui Lei e Sua madre sono stati fatti bersaglio di un gesto inqualificabile di odio razziale, con l’inquietante scritta tracciata sulla porta di casa, sono ad esprimerle – anche a nome delle comunità cristiane monregalesi – una profonda e sincera solidarietà”, scrive il vescovo. Nella lettera, mons. Miragoli ricorda le coraggiose scelte di vita fatte da Lidia, della sua militanza da giovanissima nella Resistenza, i terribili dodici mesi nell’inferno del Lager di Ravensbrück, la sua lucida testimonianza. “L’eredità di mamma Lidia è preziosa, è memoria e monito, su un fronte sul quale non bisogna mai abbassare la guardia”. E conclude: “Ripristinare le parole e i modi che inaugurarono la tragedia più spaventosa del secolo scorso è prova di un ritardo culturale e di una meschinità umana di fronte ai quali ogni uomo degno di questo nome inorridisce, anche a Mondovì, dove i nostri fratelli ebrei pagarono la repressione delle leggi razziali con la morte nei Lager”.

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