Il vescovo di Graz, mons. Wilhelm Krautwaschl, mette in guardia da uno “spostamento tettonico” nella società, “verso l’ego, verso l’individuo come centro del mondo”. Se ognuno pensa solo a sé stesso, nessuna convivenza può funzionare, ha affermato il vescovo di Graz in un’intervista di fine anno per le edizioni stiriane del settimanale “MeinBezirk”, uscito oggi. “Questa è la particolarità di questo periodo: siamo connessi con il mondo intero 24 ore su 24. Ma ciò che sta aumentando è la solitudine. Vale a dire, questa connessione con il mondo intero potrebbe avermi fatto perdere il contatto con il prossimo”, ha spiegato Krautwaschl evidenziando che si tratta di “uno sviluppo pericoloso”. Tra l’altro, mentre molti vogliono essere coinvolti ovunque, quasi nessuno vuole più assumersi responsabilità. “Papa Francesco diceva sempre: ‘Non siate pigri, impegnatevi’”, ha detto Krautwaschl, sottolineando come nel suo pontificato Bergoglio ha aperto molte strade, anche causando delle “irritazioni”. Il vescovo di Graz percepisce poi che il nuovo Papa è qualcuno “che ascolta, capisce e discute”. Krautwaschl spiega nell’intervista che “con Papa Leone, ciò che conta è la profondità da cui trae le proprie riflessioni. Ed è lì che lo sperimento, proprio perché sa ascoltare, perché sa guidare in silenzio – e anche questa è una qualità”.