In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre, Alice Italia OdV rinnova il proprio impegno a sostegno di chi, dopo un ictus, convive con una disabilità. L’ictus resta la prima causa di disabilità nell’adulto e ogni anno colpisce in Italia tra le 100mila e le 120mila persone, trasformando radicalmente la vita di pazienti e famiglie. Questa ricorrenza è un momento di riflessione sul valore dell’inclusione e sul diritto alla piena partecipazione sociale. Per l’associazione, ciò significa garantire una presa in carico globale che accompagni la persona non solo nella fase acuta, ma lungo tutto il percorso di cura, riabilitazione e reinserimento nella quotidianità.
“L’ictus non è solo un evento medico, ma anche sociale,” ricorda Andrea Vianello, presidente Alice Italia OdV. – Troppo spesso chi sopravvive si trova ad affrontare da solo difficoltà motorie, cognitive o di linguaggio che incidono profondamente sulla qualità della vita. Persistono inoltre disparità territoriali che limitano l’accesso a cure riabilitative e servizi domiciliari, riducendo le possibilità di recupero e autonomia”.
Per questo l’associazione chiede alle istituzioni di rafforzare i servizi territoriali, investire nella riabilitazione a lungo termine e promuovere politiche inclusive che garantiscano pari opportunità nel lavoro, nella mobilità e nella vita sociale.
“La disabilità non definisce la persona, ma è una sfida che la società deve accogliere e sostenere,” sottolinea ancora Vianello. Inclusione significa poter tornare a comunicare, muoversi, studiare, lavorare: continuare a vivere, nonostante le limitazioni. Per questo, conclude il presidente di Alice, “celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità significa riconoscere il valore e la dignità di ogni individuo. Le persone con disabilità post-ictus hanno ancora molto da dire, da fare, da vivere. È compito di tutti creare le condizioni perché questo accada”. Per maggiori informazioni www.aliceitalia.org.