“Ciascuno deve fare la sua parte e tutti dobbiamo unire gli sforzi perché questa terra possa ritornare al suo splendore”. Ne è convinto il Papa, che nella messa presieduta al Beirut Waterfront, ultimo appuntamento pubblico in Libano prima della cerimonia di congedo, ha ribadito il suo invito: “Disarmiamo i nostri cuori, facciamo cadere le corazze delle nostre chiusure etniche e politiche, apriamo le nostre confessioni religiose all’incontro reciproco, risvegliamo nel nostro intimo il sogno di un Libano unito, dove trionfino la pace e la giustizia, dove tutti possano riconoscersi fratelli e sorelle e dove, finalmente, possa realizzarsi quanto ci descrive il profeta Isaia: ‘Il lupo dimorerà con l’agnello, il leopardo si sdraierà accanto al capretto, il vitello e il leoncello pascoleranno insieme’”. “Questo è il sogno a voi affidato, è ciò che il Dio della pace mette nelle vostre mani”, la consegna di Leone XIV: “Libano, rialzati! Sii casa di giustizia e di fraternità! Sii profezia di pace per tutto il Levante!”. Infine la “gratitudine” del Papa “per aver condiviso con voi questi giorni, mentre porto nel cuore le vostre sofferenze e le vostre speranze”: “Prego per voi, perché questa terra del Levante sia sempre illuminata dalla fede in Gesù Cristo, sole di giustizia, e grazie a Lui custodisca la speranza che non tramonta”, ha assicurato il Pontefice.