Sarà presentato mercoledì 3 dicembre a Pagani e giovedì 4 dicembre a Salerno “Bartolo Longo. La santità che si fa storia”, il libro che il giornalista Angelo Scelzo, da oltre quarant’anni direttore de “Il Rosario e la Nuova Pompei” e già vicedirettore della Sala stampa vaticana, ha dedicato al fondatore del santuario di Pompei, proclamato santo da Leone XIV il 19 ottobre scorso.
Alle 18.30 di mercoledì, nell’auditorium “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Pagani, la serata sarà introdotta dai saluti di mons. Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, del sindaco paganese Raffaele De Prisco e dell’assessore alla cultura, Valentina Oliva. Interverranno poi mons. Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei, Alfonso Tortora, docente di Storia moderna all’Università di Salerno, il giornalista Giuseppe Pecorelli. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Martina Nacchio.
Alle 16.30 del giorno successivo, all’Archivio di Stato di Salerno, parleranno del libro Salvatore Amato, direttore dell’Archivio, mons. Andrea Bellandi, arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Virgilio D’Antonio, rettore dell’Università di Salerno, Alfonso Conte, presidente della Società salernitana di Storia patria, e don Luigi Rossi, dell’Università di Salerno. A moderare l’incontro sarà Carla Errico, che guida, da caporedattrice, la redazione salernitana de “Il Mattino”. Tra l’altro, per la speciale occasione, saranno esposti documenti relativi a san Bartolo e alle opere da lui realizzate a Pompei.
Nel volume, pubblicato da “Edizioni Santuario di Pompei” e “D’Amato editore”, Scelzo ripercorre i tratti salienti della vita e dell’opera del fondatore del santuario mariano, delle opere di carità e della stessa nuova città sorta sui resti dell’antica, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo.
Non si tratta semplicemente di una biografia, ma di un rapporto su Longo e sul suo capolavoro Pompei, un’antologia ragionata intorno all’azione del santo e contemporaneamente allo sviluppo di una città modellata dal suo intuito e da una genialità posta al servizio della costruzione di una comunità concreta.
Un santo è un uomo sempre attuale, parla all’uomo del suo tempo come a chi vive il presente. Un santo che è anche un uomo che contribuisce al progresso della società civile tanto che, come scrive Scelzo, il campanile del santuario”aveva fatto da compasso per la crescita del resto di una città” che vi si estese intorno giorno dopo giorno.
A curare la prefazione del libro è il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che, il 13 novembre, dopo che Papa Leone lo ha nominato legato pontificio a Pompei per la speciale ricorrenza, ha presieduto le celebrazioni per il 150° anniversario dell’arrivo del veneratissimo quadro della Madonna nella Valle di Pompei.
“Il libro – scrive il cardinale – va infatti oltre lo schema classico di una biografia, pur tratteggiando la figura di Longo e ricordandone i passaggi salienti dell’esistenza. San Bartolo sembra tuttora presente a Pompei, si può dire che finanche le pietre riportino la sua firma”.
Longo – aggiunge il cardinale – “giunse in una Valle ‘sconsolata’ e la trasformò in un centro mondiale di spiritualità mariana facendo sorgere, intorno al santuario, una vera e propria città, con le sue case operaie, le strade, le piazze, la ferrovia, una linea tranviaria, una sede delle Poste, i servizi necessari a ogni agglomerato urbano. Il santo guarda sì il Cielo, ma sa anche rivolgere lo sguardo ai suoi fratelli, nei quali vede sempre il volto di Cristo”.