Nella raccomandazione per la politica economica dell’area dell’euro per il 2026 pubblicata oggi dalla Commissione, l’attenzione si concentra su “azioni politiche volte a incrementare la produttività e rafforzare la sicurezza economica, mantenendo al contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche”. La raccomandazione invita, tra l’altro, gli Stati membri dell’area dell’euro a salvaguardare la sostenibilità di bilancio rispettando i percorsi di spesa netta raccomandati dal Consiglio, inclusa, ove applicabile, la flessibilità concessa per la spesa per la difesa, affrontare le strozzature dell’industria della difesa e promuovere gli appalti congiunti, completare l’attuazione dei rispettivi piani di ripresa e resilienza entro il 31 agosto 2026, garantendo il pieno assorbimento dei fondi Ue, rafforzare i mercati del lavoro e affrontare la povertà e l’accessibilità economica degli alloggi e promuovere gli investimenti nell’innovazione e nei settori strategici. Oggi però la Commissione ha anche proposto per la prima volta una raccomandazione del Consiglio sul capitale umano, che, spiega la Commissione, indica “azioni urgenti per affrontare le sfide strutturali legate al capitale umano che possono danneggiare la nostra competitività”. “Siamo troppo lenti rispetto alla velocità del cambiamento tecnologico”, ha evidenziato la vicepresidente Roxana Mînzatu: il tema richiede un’azione urgente, che coinvolga anche ministri delle finanze e primi ministri perché “competitività significa utilizzare la nostra forza lavoro, far crescere e trattenere i nostri talenti e garantire che le politiche in materia di istruzione e formazione rispondano alle esigenze di oggi e di domani”. Nel pacchetto presentato oggi anche la “Relazione sul meccanismo di allerta”, strumento per facilitare l’identificazione precoce di potenziali squilibri macroeconomici, la Relazione macroeconomica europea, con una panoramica delle economie dell’area dell’euro e dell’Ue, e la proposta di una relazione congiunta sull’occupazione. Ora toccherà ad Eurogruppo e Consiglio discutere il pacchetto, che diventerà materia di confronto con il Parlamento.