Le dichiarazioni di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, arrivano nell’ambito della riunione sulla recente missione svolta in Palestina a ottobre da parte della delegazione presieduta da Lynn Boylan (The Left), sulla quale però pendeva un divieto di ingresso della durata di cinque anni che l’ha costretta a non prendere parte fisicamente al viaggio. Le uniche due rappresentanti istituzionali a partire sono state Cecilia Strada (Socialisti e democratici) e Irena Joveva (Renew-Liberali). “Condanniamo il travel ban imposto alla nostra presidente, un attacco a tutte le istituzioni europee”, commenta l’eurodeputata italiana, sottolineando l’urgenza di affrontare a livello Ue il tema dell’accesso alle risorse proprie da parte dell’Autorità palestinese. “Il trattenimento delle risorse da parte di Israele impedisce di fornire servizi essenziali alla popolazione”, afferma Strada, che poi ribadisce il “ruolo essenziale e insostituibile” dell’Agenzia Onu per il soccorso e dei profughi palestinesi (Unrwa) e – relativamente alla crisi in Cisgiordania – dichiara: “Le violenze dei singoli coloni sono possibili soltanto in un sistema di impunità verso di loro che sono strumento per l’annessione”. Dalle parole dell’eurodeputata slovena, che si è detta particolarmente toccata dagli incontri con i bambini e le bambine nelle scuole, emerge invece l’auspicio affinché “gli aiuti finanziari non finiscano per sostituire la responsabilità politica”, invitando pertanto l’Europa a una presa di posizione definitiva.