Con un tasso di occupazione femminile poco sopra il 53% (-18% rispetto ai colleghi uomini) e tassi di fecondità ai minimi storici dal 1995 (appena 1,18 figli per donna nel 2024), l’Italia è fanalino di coda nell’Unione europea. Un quadro che fa il paio con carriere discontinue e precarie, ampio ricorso al lavoro part-time involontario, un divario salariale tra uomini e donne che nel settore privato sfiora il 17%7 e una copertura di servizi per l’infanzia cronicamente insufficiente (il 30% la media nazionale con forti squilibri tra nord e sud). Sul fronte dell’istruzione il quadro appare altrettanto penalizzante per le donne, se si considera che le studentesse in discipline Stem (scienza e tecnologia) sono appena il 16,4%, venti punti percentuali in meno rispetto ai colleghi uomini. A scattare la fotografia e a presentare ieri alla Camera alcune proposte per invertire la rotta è stato il Comitato scientifico di Un Women Italy.
“Per arrestare il declino e risalire la china – afferma il Comitato – servono politiche strutturali e lungimiranti, capaci di incidere profondamente nel tessuto economico e sociale di un Paese fiaccato da anni di bassa crescita, divario di genere e denatalità”. Tre le priorità su cui è urgente agire per rimuovere le barriere all’origine del gender gap che
storicamente penalizza le donne: indipendenza economica e finanziaria femminile, infrastrutture sociali al servizio della genitorialità e un radicale cambiamento culturale. “Un cambiamento – sottolinea il Comitato – che deve necessariamente coinvolgere gli uomini, come alleati delle donne e che è premessa indispensabile al superamento di modelli tossici di maschilità in favore di relazioni improntate a rispetto e uguaglianza e libere dalla violenza.
L’impegno di Un Women contro la violenza di genere si rinnova e assume un valore tanto più significativo in occasione dell’odierna Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, con il lancio della campagna “Unite – 16 giorni di attivismo”. Quest’anno i riflettori saranno puntati sulla violenza di genere digitale, fenomeno allarmante in tutto il mondo, Italia inclusa, e che può facilmente travalicare i confini della Rete per riversarsi nelle case, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata internazionale dei diritti umani) anche Un Women Italy si tingerà di arancione, il colore simbolo di un futuro libero da ogni forma di violenza13, per ribadire: “Nessuna scusa” per gli abusi online (#NoExcuse).