“La tecnologia non può sostituire le relazioni vere”. Lo ha affermato Leone XIV rispondendo alla domanda di Chris Pantelakis durante il collegamento con i giovani della National Catholic Youth Conference di Indianapolis, riflettendo sull’equilibrio tra strumenti digitali e vita di fede. Per il Papa, “la tecnologia può aiutarci molto, anche nella vita di fede”, riconoscendo l’utilità dei mezzi digitali per la preghiera, la comunicazione e l’evangelizzazione. Inoltre, il Pontefice ha osservato che “ci permette di restare in contatto con persone lontane”, indicando come questo stesso collegamento ne sia un esempio concreto. Tuttavia, Leone XIV ha ricordato che “un abbraccio, una stretta di mano, un sorriso” restano insostituibili come esperienza umana e cristiana. Per questo, il Papa ha richiamato la promessa evangelica secondo cui “dove due o tre sono riuniti nel suo nome, Lui è presente”, sottolineando il valore della presenza fisica nella preghiera comune. Il Pontefice poi ha aggiunto che “seguire la messa online può essere utile quando qualcuno è malato”, ma ha precisato che questo non può prendere il posto dell’incontro sacramentale. Quindi, il Papa ha proseguito indicando l’esempio di San Carlo Acutis, ricordando che “amava i computer e li usava per evangelizzare”, ma univa all’impegno digitale la preghiera e il servizio. In conclusione, Leone XIV ha ribadito l’invito ai giovani: “Fate in modo che la tecnologia serva voi, e non il contrario”, incoraggiando a vivere il digitale con responsabilità e libertà.