“Gesù ha cura di noi”. Così Leone XIV rispondendo alla domanda di Ezekiel Ponce durante il collegamento con i giovani della National Catholic Youth Conference di Indianapolis, soffermandosi sul modo in cui affidare al Signore le proprie fatiche interiori. Il Papa ha ricordato che “nella sua prima lettera, San Pietro dice di gettare in Gesù ogni preoccupazione” e ha spiegato che “Gesù non comprende le nostre difficoltà da lontano”. Inoltre, il Pontefice ha osservato che “la fiducia nasce da una relazione reale” e che “non possiamo affidare i nostri problemi a qualcuno che conosciamo appena”. Da qui, il Papa ha richiamato l’importanza di una preghiera sincera e costante, ricordando che “la Scrittura dice che Egli è vicino ai cuori affranti”. Quindi, ha aggiunto che “per affidare le nostre fatiche a Gesù dobbiamo passare del tempo con Lui nella preghiera”, indicando il valore del silenzio, dell’ascolto e dell’adorazione eucaristica come luoghi di incontro con il Signore. Tuttavia, il Pontefice ha avvertito che “anche quando non sentiamo la sua presenza, la fede ci dice che Egli c’è”, invitando i giovani a non scoraggiarsi nelle aridità spirituali. Infatti, “poco a poco impariamo a riconoscere la sua presenza”, grazie alla grazia e alle persone che il Signore mette sul cammino di ciascuno. Leone XIV ha ribadito che “affidare i problemi a Gesù è qualcosa da fare ogni giorno”, ricordando la protezione della Vergine Maria e assicurando che “con la sua intercessione e con i santi che pregano per noi, possiamo mettere ogni cosa nelle mani di Dio”.