“In definitiva, le tre dimensioni, appena richiamate, portano a riaffermare la salus animarum come suprema legge e finalità dei processi matrimoniali nella Chiesa”. Lo ha detto Leone XIV nella Sala Clementina illustrando ai partecipanti al Corso della Rota Romana la sintesi delle dimensioni ecclesiologica, giuridica e pastorale del processo. Inoltre, il Papa ha ricordato che “questa pastorale non può ignorare o sottovalutare il lavoro dei tribunali ecclesiastici”, indicando la collaborazione tra cura pastorale e attività giudiziaria. Da qui, il Pontefice ha affermato che “tale opera è di tutti nella Chiesa, tanto dei pastori quanto degli altri fedeli”, richiamando la responsabilità condivisa nel promuovere il bene delle famiglie. Successivamente, Leone XIV ha riconosciuto che “la sinergia tra l’attenzione pastorale alle situazioni critiche e l’ambito giudiziario” trova espressione nell’indagine pregiudiziale. Tuttavia, il Papa ha ribadito con San Giovanni Paolo II che “l’attività giuridico-canonica è per sua natura pastorale”, perché partecipa alla missione del Buon Pastore. Ha anche richiamato che “non sarebbe, infatti, possibile condurre le anime verso il Regno dei Cieli, se si prescindesse da quel minimo di carità e di prudenza” richiesto dalla giustizia ecclesiale. In conclusione, Leone XIV ha indicato che “il vostro servizio rivela la sua grande trascendenza ecclesiologica, giuridica e pastorale”, proponendolo come opera di verità e di pace.