Violenza contro le donne: Save the Children, quaderni rossi nel cuore di Roma per chiedere l’educazione all’affettività e alla sessualità a scuola

Decine di quaderni rossi, con il titolo “Non vedo l’ora” sulla copertina, appesi agli alberi o appoggiati sulle panchine a Roma, nel cuore del quartiere Testaccio, in piazza Santa Maria Liberatrice. All’interno solo pagine bianche. Un gesto simbolico per invitare le persone a riflettere sull’importanza di introdurre l’educazione all’affettività e alla sessualità nei percorsi scolastici formali e ricordare ciò che le studentesse e gli studenti non vedono: una scuola che parli di emozioni, corpo, relazioni.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Save the Children ha realizzato l’azione di sensibilizzazione “Non vedo l’ora”, per sottolineare quanto sia essenziale educare studenti e studentesse all’affettività e alla sessualità, in maniera graduale e adeguata all’età, affinché possano crescere con competenze che favoriscano salute, benessere e relazioni fondate sul rispetto reciproco e libere da ogni forma di violenza e prevaricazione.
“L’educazione all’affettività e alla sessualità è uno strumento essenziale per contrastare stereotipi e discriminazioni e promuovere relazioni basate sul rispetto e sul consenso, informazioni corrette e comportamenti sessuali sani e consapevoli, contribuendo così alla crescita personale, alla diffusione di una cultura della parità e alla prevenzione della violenza di genere”, ha dichiarato Giorgia D’Errico, direttrice delle Relazioni istituzionali di Save the Children.
In base alla ricerca “Le ragazze stanno bene” realizzata dall’organizzazione nel 2024, più di 1 adolescente su 2 ha subito dal partner comportamenti lesivi e violenti nelle relazioni sentimentali, dalle telefonate insistenti a veri e propri atteggiamenti aggressivi. Il 17% delle ragazze e dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni pensa possa succedere che in una relazione intima scappi uno schiaffo ogni tanto, mentre se si passa dalle opinioni alle esperienze, tra coloro che hanno una relazione quasi uno/a su cinque (19%) dichiara di essere stato spaventato dal partner con atteggiamenti violenti, quali schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti. Il 30% degli adolescenti pensa che la gelosia sia un atto di amore.
“È di fondamentale importanza lavorare con i ragazzi e le ragazze per prevenire il rischio di normalizzazione di comportamenti aggressivi e di ogni forma di violenza. Per questo è urgente una legge che introduca percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità, in linea con le Linee guida Unesco sulla Comprehensive Sexuality Education e gli Standard dell’Organizzazione mondiale della sanità, a partire dalle scuole dell’infanzia e all’interno dei piani formativi, tenuti da personale esperto e coerentemente all’età dei beneficiari”, ha concluso D’Errico.
L’azione di sensibilizzazione, promossa dall’organizzazione insieme al Movimento Giovani per Save the Children nell’ambito della campagna “Facciamolo in classe” avviata lo scorso febbraio, verrà rilanciata in diversi territori dai gruppi locali del Movimento. I quaderni rossi saranno al centro di attività e riflessioni dei ragazzi e delle ragazze nelle 15 città italiane (Venezia, Torino, Roma, Catania, Palermo, Genova, Scalea, Crotone, Ancona, L’Aquila, Reggio Calabria, Roma, Milano, Napoli, Bari) in cui il Movimento è attivo, al fine di diffondere la consapevolezza sull’importanza di rendere obbligatoria l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa