La Rete latinoamericana e caraibica per la cultura della cura, che opera nell’ambito del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) ha organizzato la II Giornata internazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, un’iniziativa ecclesiale che ha riunito conferenze episcopali, congregazioni religiose e gruppi di prevenzione di tutta la regione. Il segretario generale del Celam, mons. Lizardo Estrada Herrera, vescovo ausiliare di Cuzco (Perù) ha aperto la sezione delle riflessioni continentali: “Ci uniamo come Chiesa latinoamericana e caraibica per pregare per le vittime sopravvissute agli abusi. Nel Celam ribadiamo il nostro impegno a sradicare gli abusi in tutte le loro forme”. E ha sottolineato che questa sfida è inseparabile dal Vangelo: “Non si tratta solo di prevenire, ma di trasformare profondamente il nostro modo di relazionarci, di prenderci cura e di accompagnare. Vogliamo continuare a costruire ambienti sicuri e affidabili, dove ogni persona possa sentirsi protetta e rispettata”. Dal Brasile è intervenuto dom Wellington de Queiroz Vieira, vescovo di Cristalândia, presidente della Commissione per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile: “Siamo contrari a qualsiasi tipo di abuso nei confronti di qualsiasi persona. Dove c’è giustizia, verità e amore, non c’è spazio per gli abusi”. Ha fatto riferimento al dolore causato dalla violenza sessuale: “Quando si verifica nei nostri ambienti ecclesiali, è semplicemente inaccettabile, è una vergogna e una tragedia”. La giornalista cilena Doris Ponce, coordinatrice del Consiglio per la prevenzione degli abusi a Copiapó, ha sottolineato lo spirito di lavoro comune: “Nella nostra Chiesa latinoamericana abbiamo una rete di speranza e impegno che nasce dal conoscere e condividere il dolore di tanti fratelli e sorelle feriti”.