Infanzia e adolescenza: Terragni (Agia), “la fragilità delle famiglie alla radice dei problemi dei minori”

Ieri, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia 2025, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Marina Terragni ha richiamato l’attenzione sulla condizione dei minorenni, oggi figli sempre più spesso di famiglie fragili. “Alla fragilità dei nuclei familiari è legata la maggior parte dei problemi che affliggono di questi tempi bambini e ragazzi”, sottolinea Terragni. Un quadro che è emerso con chiarezza stamattina dagli interventi di una serie di esperti che hanno partecipato all’evento Essere figli di famiglie fragili, tenutosi a Roma nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
“Non ci siamo resi conto di cosa significava l’incredibile rivoluzione che è stata il web nella vita di bambini e ragazzi – ha evidenziato in apertura Terragni -. Rispetto all’impatto prodotto dal digitale i divieti vanno bene purché ci sia consapevolezza che si tratta di ‘toppe’ e si riconosca che ci troviamo di fronte a un’abdicazione alla responsabilità educativa. I nuclei familiari – ha aggiunto – sono infragiliti oggi dall’isolamento, dalla perdita della rete familiare più ampia, dallo sfaldarsi della comunità: non ce la fanno più. Un altro fenomeno al quale stiamo assistendo è quello della ‘non maternità di massa’: non fare figli sta diventando una scelta che si avvicina a essere una scelta di massa tra le giovani generazioni”.
La ministra per la famiglia Eugenia Maria Roccella ha sottolineato come mettere al centro la famiglia sia fondamentale, e che proprio dalla centralità della famiglia passa la nuova visione che orienta le politiche del governo. Per Roccella è necessario sostenere le famiglie nel compito educativo, per ricreare attorno a esse una comunità educante e fornire strumenti e occasioni per recuperare la capacità educativa.
A tracciare un quadro generale è stata la statistica Monica Pratesi con un’analisi sociodemografica della vulnerabilità familiare in Italia. Pratesi, in particolare, ha segnalato tre nuove vulnerabilità che riguardano i minorenni: istruzione, ambito digitale e isolamento. A seguire il pedagogista Daniele Novara è intervenuto sul tema dell’eccesso di neuro diagnosi su bambini e adolescenti e sull’opportunità di praticare un check educativo sulle famiglie.
Nel corso dei lavori è intervenuta con il suo saluto la presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Michela Vittoria Brambilla, che ha ricordato l’indagine in corso della commissione sulla fragilità emotiva dei minorenni. Per Brambilla occorre dare a scuola e famiglie strumenti per riconoscere precocemente i segnali di disagio dei ragazzi e per intervenire.
Marco Gui, sociologo e tra gli ideatori del progetto “Patti digitali”, ha affrontato la questione dell’accesso precoce al digitale e dell’aiuto alle famiglie nelle sfide educative mettendole in rete su questo fronte. Auspicata una legge sulla maggiore età per l’accesso al digitale. Monica Velletti, magistrato della famiglia, ha evidenziato come una volta le fragilità riguardassero i figli, mentre oggi colpiscono soprattutto i genitori. Velletti ha sollecitato l’individuazione di risposte che possono essere quella di un approccio severo insieme a risorse quali la mediazione familiare, i gruppi di parola e altri strumenti sociali.

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