Cinema e missione: Sangalli (Dicastero per l’evangelizzazione), “strumenti privilegiati per raccontare la bellezza della fede e le sfide contemporanee”

“Il cinema, e più in generale le fonti audiovisive, sono strumenti privilegiati per raccontare la bellezza della fede, la dedizione dei missionari, la ricchezza delle culture incontrate, e anche le sfide che la missione affronta nel mondo contemporaneo”. Lo ha detto Samuele Sangalli, arcivescovo e segretario aggiunto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione, in apertura della presentazione del volume “Cinema e missione. Fonti audiovisive e storia delle missioni cattoliche”, a cura di Gianluca della Maggiore, Sergio Palagiano, Steven Stergar, Dario Edoardo Viganò, oggi a Roma. “L’Archivio Storico de Propaganda Fide – ha detto Sangalli – è stato crocevia di produzioni, scambi e riflessioni che hanno contribuito a dare forma a una vera e propria cultura visuale della missione. È nostro compito oggi valorizzare questa eredità, renderla accessibile, e metterla al servizio della nuova evangelizzazione”. Il volume è un invito a riflettere su come “il cinema – ha continuato – possa essere uno spazio di incontro tra popoli, culture e religioni. Le immagini delle missioni in Africa, Asia, America Latina, raccontano non solo l’annuncio del Vangelo, ma anche il rispetto per le tradizioni locali, la promozione della dignità umana, l’impegno per la giustizia e la pace”. E pure “I missionari che hanno impugnato la cinepresa ci hanno lasciato non solo immagini, ma visioni: visioni di fede, di speranza, di fraternità”. Il volume secondo Sangalli ricopre un’importanza anche nella formazione dei nuovi evangelizzatori. “I giovani – ha commentato –, i seminaristi, i catechisti, i religiosi e le religiose, possono trovare in queste pagine non solo una fonte di conoscenza, ma anche un invito a pensare la missione con creatività, con passione, con uno sguardo aperto al mondo. Il cinema, come ci ha insegnato papa Francesco, può essere ‘porta del cuore’, capace di toccare le corde più profonde dell’anima”.

 

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