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Regno Unito: migliaia di lettere ai parlamentari per dire no alla legge sul suicidio assistito

Sono migliaia le lettere che fedeli cristiani e non credenti, incoraggiati dalle associazioni del movimento per la vita e dai vescovi cattolici, hanno inviato ai parlamentari britannici, nell’ultimo anno, per chiedere loro di votare contro la legislazione che dà il via libera al suicidio assistito. Ad opporsi sono stati, lo scorso giugno, anche oltre mille medici e, nei mesi precedenti, oltre 1.200 leader cristiani che hanno firmato una lettera aperta. La nuova normativa, approvata dalla Camera dei Comuni, la camera bassa di Westminster, lo scorso giugno, viene discussa, in questo momento, dalla Camera dei Lords che può emendarla ma non bocciarla. La legge dà il via libera al suicidio assistito e prevede che adulti maggiorenni malati terminali, con un’aspettativa di vita di sei mesi e la capacità di intendere e di volere, possano chiedere il fine vita dopo il via libera di due medici e la garanzia che non siano stati sottoposti a pressione o coercizione. In Galles la legislazione dovrà essere approvata dal parlamento locale, “Senedd”, prima di essere applicata. Ad incoraggiare credenti e non a scrivere ai membri della “Senedd”, chiedendo loro di bocciare la nuova legge, è l’arcivescovo cattolico di Cardiff Mark O’Toole in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale inglese. “Se questa legislazione verrà approvata dal parlamento gallese le persone più vulnerabili saranno a rischio né vi è protezione adeguata, nella legge, per medici che vogliono fare obiezione di coscienza e hospices e rsa che non vogliono offrire il suicidio assistito”, scrive l’arcivescovo.

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