“Il fenomeno della migrazione, in questo momento, richiede una lettura che non sia retorica, e che abbia sempre al centro lavoratori, quindi le persone, perché dietro ognuno di essi c’è una famiglia e su questo vanno parametrati gli stipendi e vanno garantiti i diritti, a partire da quello dell’assistenza sanitaria e dell’alfabetizzazione”. È quanto ha detto mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania e presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, intervenendo ieri, presso il Piccolo Teatro di Paternò (Ct) all’incontro sul tema “Lavoro, stranieri e democrazia”, primo appuntamento della due giorni dal titolo “Le piazze della democrazia”, proposta dal Consorzio Umana Solidarietà con l’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana, il comune di Catania e il comune di Paternò, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Catania, l’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori (Als Mcl), Ancos-Unci e Mcl Sicilia. All’incontro hanno preso parte istituzioni, esperti, operatori del Terzo Settore e associazioni nazionali. Paolo Ragusa, presidente di Als Mcl e Ancos-Unci, ha rilanciato al Governo due proposte, che abbiamo già avuto modo di presentare su altri tavoli istituzionali: la prima è quella di guardare a quei lavoratori stranieri che spesso sono scivolati nella clandestinità incolpevolmente, magari a causa di difficoltà oggettive o burocratiche, anche in presenza di una proposta un lavoro regolare. Noi proponiamo dunque di riconoscere un regolare permesso di soggiorno a chi è in grado di documentare l’effettiva e regolare proposta di lavoro. Non si tratta dunque di una proposta ideologica, ma di buon senso, per liberare i lavoratori stranieri dalla schiavitù del bisogno e aiutare le imprese a regolarizzare i rapporti di lavoro”. La seconda riguarda invece i corridoi lavorativi, “uno strumento fondamentale che permette di formare le persone nel paese di origine, conseguire titoli e arrivare quindi in Italia per rispondere a esigenze concrete. D’altronde quando parliamo di stranieri che arrivano nel nostro Paese parliamo di risorse e lo facciamo perché ce lo dicono i dati. L’Istat certifica che stiamo vivendo un profondo inverno demografico, invece sappiamo che gli immigrati regolarmente soggiornanti in Italia sono mediamente più giovani, hanno un tasso di natalità più alto, realizzano grazie al loro lavoro circa il 9% del nostro Pil e contribuiscono a pagare le nostre pensioni, versando il 6,4% dei contributi Inps e ricevendo in cambio lo 0,8%”. Oggi, venerdì 7 novembre, l’iniziativa “Le Piazze della Democrazia” prosegue al Museo Diocesano di Catania, in via Etnea 8, dove viene ospiterà una giornata pubblica, culturale e partecipativa, con la “Biblioteca Umana”, con narrazioni in piccoli gruppi di 8-10 persone, con testimonianze ed esperienze legate a migrazione, detenzione e disabilità.