Mercoledì 15 ottobre sarà presentato il nuovo Rapporto di Over – Osservatorio vulnerabilità e resilienza, promosso dalle Acli lombarde insieme a Istituto ricerca sociale e Associazione ricerca sociale, con il sostegno e la collaborazione di Caf Acli nazionale e Fap Acli Lombardia. Giunto alla sua terza edizione, il Rapporto 2025 “si arricchisce di una nuova sezione di indagine sulle famiglie lombarde, basata su una social survey online che ha coinvolto oltre 23.000 cittadini e cittadine”, spiega un comunicato.
Nella nota appaiono in anteprima alcune risultanze. Tra il 2019 e il 2023 i redditi dichiarati dai contribuenti lombardi sono aumentati – vi si legge – dell’8% nominale, ma in termini reali si registra un calo del 5% del potere d’acquisto, “a causa dell’inflazione post-pandemica e del rincaro di energia e alimentari”.
“La forbice sociale si allarga: il 20% più ricco guadagna sei volte più del 20% più povero (37.000 contro 6.500 euro annui)”.
Anche sul fronte delle spese si osservano segnali di pressione crescente: aumentano i costi per mutui (+33%), istruzione e sport (+7%) e sanità (+6%), che coinvolgono l’80% dei contribuenti. In controtendenza, cresce la generosità dei lombardi: le erogazioni liberali salgono del 15% rispetto al 2019.
Dalla social survey emerge che oltre il 60% dei rispondenti è occupato, ma quasi un terzo (27,8%) “ha vissuto cambiamenti lavorativi significativi nell’ultimo anno, tra nuovi impieghi e perdita o riduzione del lavoro”.
Il 36% dei partecipanti dichiara di avere oneri di cura (bambini o anziani), che “pesano in modo particolare sull’occupazione femminile: molte donne riducono l’orario o lasciano il lavoro”. Il titolo di studio agisce da “scudo sociale”.
Il 30% dei rispondenti ha figli a carico e, per il 60% di loro, le spese scolastiche sono aumentate nell’ultimo anno.
L’83% degli intervistati vive in una casa di proprietà, ma il 17% in affitto rappresenta la quota più fragile: giovani, famiglie monogenitore e cittadini con redditi bassi (fino a 20.000 euro). Per uno su due il costo dell’abitare supera il 30% del reddito, e per uno su sei addirittura il 50%.
“I dati raccolti consentono di identificare alcuni profili di fragilità e insieme di resilienza”: le famiglie monogenitore, seguite dalle coppie con figli, sono le più vulnerabili; i giovani a scavalco tra precariato e vitalità, costituiscono un secondo profilo di vulnerabilità; un terzo profilo è dato dagli over 65enni, i quali però vivono mediamente in una condizione di maggior stabilità e sicurezza.