Il 10 ottobre è partita la campagna di Save the Children “Emergenza fame” che è possibile sostenere fino al 9 novembre donando al numero 45583. Nel 2024, secondo l’organizzazione, sono nati 18,2 milioni di bambini destinati a soffrire la fame: uno ogni due secondi. La malnutrizione acuta – sottolinea Save the Children – è oggi il killer silenzioso responsabile di circa la metà dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni; essa può infatti causare arresto della crescita, ostacolare lo sviluppo mentale e fisico e aumentare il rischio di contrarre malattie fino a causare la morte. I più colpiti vivono in contesti di guerra, sfollamento, eventi climatici estremi e povertà: Gaza, Sud Sudan, Somalia, Siria, Afghanistan. A Gaza, informa l’organizzazione, l’80% delle morti per fame riguarda bambini sotto i cinque anni. In Siria, oltre la metà dei minori affetti da malnutrizione acuta grave non riceve cure. “È inaccettabile che, ogni due secondi, nel mondo nasca un bambino destinato a soffrire la fame”, afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia. “Servono interventi urgenti per garantire cibo, nutrizione, assistenza sanitaria, acqua, servizi igienici e sanitari, protezione e sostegno ai mezzi di sussistenza. Ma serve anche agire sulle cause profonde della fame con misure strutturali e durature. È tempo – conclude – di riportare i bambini al centro dell’agenda globale e rilanciare con forza la lotta contro la malnutrizione”.
Nelle aree colpite da malnutrizione Save the Children interviene con cibo terapeutico, assistenza sanitaria e programmi di nutrizione, ma servono risorse e volontà politica. Per questo l’organizzazione chiede ai leader mondiali di “affrontare le cause strutturali dell’insicurezza alimentare: conflitti, disuguaglianze, crisi climatica, sistemi sanitari fragili. La fame non è un destino inevitabile, ma una scelta politica”.