“La crisi ecologica è anche crisi sociale, e viceversa. Ma spesso non lo vediamo”. Il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, rilancia al Sir i temi dell’esortazione apostolica Dilexi te di Papa Leone XIV: un appello a vivere la fede come responsabilità pubblica e quotidiana, dentro un mondo segnato da disuguaglianze e ferite ambientali. “Il pianto dei poveri e quello del pianeta – spiega – non sono due drammi separati: sono un unico grido, con due volti. La pace vera nasce solo da uno sguardo integrale”. Per Czerny, la via indicata dal Papa non chiede gesti eroici ma un amore quotidiano: “Idealizziamo il servizio fino a renderlo inaccessibile. Invece bastano piccoli passi: condividere un pasto, offrire un po’ di tempo, accorciare le distanze”. Anche sul piano politico, l’esortazione richiama alla conversione delle strutture: “Il punto non è fare tutto, ma cominciare. Possiamo incidere ed educare i nostri rappresentanti a comprendere che una società giusta parte dalla sostenibilità e dalla dignità di ogni persona”. Un passaggio, secondo il cardinale, riguarda il protagonismo dei cattolici: “Siamo troppo abituati a lamentarci in privato, ma non abbastanza pronti a far sentire la nostra voce là dove si prendono le decisioni”. L’esortazione, conclude, “non aggiunge qualcosa: ci riporta all’essenziale del Vangelo”.