Serbia: continuano le manifestazioni. Krastev (analista) al Sir: “La fiamma delle proteste rimane accesa”

“La Serbia continua a trovarsi in una profonda crisi sociale e politica e le proteste, anche se non così massicce, continuano”, afferma al Sir l’analista politico dei Balcani Nikolay Krastev. “Ogni giorno nuove categorie si aggiungono agli studenti universitari nonostante il clima di repressione che si sta vivendo”, aggiunge. “L’ultimo fatto è il sostegno degli attori del Teatro nazionale di Belgrado che, dopo lo spettacolo, si inchinano al pubblico indossando guanti rossi, simbolo delle proteste”. Dopo la caduta della neo ricostruita tettoia della stazione ferroviaria di Novi Sad che ha causato la morte di 16 persone, gli studenti universitari non si sono fermati a protestare chiedendo la fine della corruzione e anche elezioni parlamentari anticipate. “Oggi, per l’ennesima volta, il Consiglio comunale di Novi Sad si è riunito con la protesta dei cittadini che chiedono anche elezioni locali anticipate”, spiega Krastev. A suo avviso, “il presidente Vucic, uomo forte di Belgrado al potere dal 2014, non è disposto a cedere alle richieste degli studenti”. “D’altra parte – continua – tutti i sondaggi dimostrano che la popolarità del movimento degli studenti è molto più grande di quella dei governanti”. L’analista dei Balcani precisa che “gli studenti hanno già preparato una propria lista di candidati per le elezioni e stanno completando anche un programma politico”. “Dunque – conclude Krastev – la fiamma della protesta rimane accesa”.

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