La nuova primate anglicana Sarah Mullally ha tenuto oggi un primo discorso nella cattedrale di Canterbury dove verrà intronizzata nella cerimonia ufficiale la prossima primavera. A farle le congratulazioni per la nomina, qualche minuto prima che parlasse, sono stati Re Carlo e il premier britannico Keir Starmer, il quale ha affermato che l’arcivescova “giocherà un ruolo chiave nella nostra vita nazionale”.
Cominciato con l’invito ai presenti a pregare, il discorso ha toccato i temi più caldi dell’attualità britannica e internazionale, dall’attacco di ieri alla sinagoga di Manchester al conflitto mediorientale, dalla guerra in Ucraina all’aumento della povertà in Gran Bretagna, fino alla crisi climatica, al nodo della protezione di minori e adulti vulnerabili dentro la Chiesa di Inghilterra. “L’ orribile violenza di ieri dimostra che assistiamo a un tipo di odio che alimenta le fratture delle nostre comunità”, ha detto l’arcivescova di Canterbury. “Come Chiesa abbiamo la responsabilità di sostenere la comunità ebraica e combattere l’antisemitismo in tutte le sue forme”. La primate ha anche ripetuto la sua opposizione alla legislazione che apre al suicidio assistito che viene discussa, in questo momento, dalla Camera dei Lord. Sulla questione della salvaguardia dei minori Sarah Mullally ha detto che “come Chiesa abbiamo troppo spesso non voluto riconoscere l’abuso del potere. Come arcivescova il mio impegno sarà di assicurarmi che continuiamo ad ascoltare le vittime degli abusi e garantire una cultura di sicurezza per tutti”. Né l’arcivescova ha dimenticato la speranza: “Il ruolo di arcivescovo di Canterbury è complesso”, ha detto, “ma c’è anche qualcosa di molto semplice che lo caratterizza. Insieme agli altri vescovi sono chiamata a condividere con tutti la speranza che abbiamo trovato in Gesù Cristo e quello che significa per tutti noi come individui e come società”.