Haiti: Türk (Nazioni Unite), “16 persone uccise dal 2022, metà della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari, armi circolano liberamente”

“Dal 1° gennaio 2022, quando abbiamo iniziato a monitorare la violenza legata alle bande, più di 16.000 persone sono state uccise e circa 7.000 ferite in episodi di violenza armata”. Lo ha dichiarato ieri, a Ginevra, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Volker Türk, in riferimento alla situazione di Haiti. “Oggi – ha proseguito – le bande stanno diffondendo il terrore oltre la capitale, Port-au-Prince, nelle regioni vicine, tra cui il Basso Artibonite e il dipartimento del Centro. Questa violenza è terreno fertile per un ulteriore traffico transfrontaliero di armi, droga e esseri umani, che minaccia di destabilizzare l’intera subregione. Si stima che ad Haiti circolino illegalmente tra le 270.000 e le 500.000 armi da fuoco, la maggior parte delle quali nelle mani delle bande”.
I gruppi criminali, ha riferito Türk, uccidono e rapiscono persone, le estorcono attraverso posti di blocco illegali, dirottano camion che trasportano cibo e altre forniture e bruciano e distruggono case, ospedali, scuole ed edifici pubblici. Stanno commettendo violenze sessuali diffuse per affermare il loro dominio e la loro influenza territoriale e per sfollare le persone. Le bande rapiscono donne e ragazze e le sottopongono a estrema brutalità, compresi omicidi e sfruttamento sessuale”. Ancora, “il bilancio umanitario è sconcertante. Metà della popolazione di Haiti – sei milioni di persone, tra cui 3,3 milioni di bambini – ha bisogno di aiuti umanitari. Circa 1,3 milioni di persone, metà delle quali bambini, hanno abbandonato le loro case. Haiti è ora tra i cinque Paesi al mondo più a rischio di insicurezza alimentare”. Ha concluso l’Alto Commissario: “Il mio Ufficio sta collaborando con le autorità per intensificare le indagini e i procedimenti giudiziari, anche attraverso unità giudiziarie specializzate. Esorto a sostenere con forza i programmi volti a proteggere le vittime di violenza sessuale”.
È in questo contesto che martedì scorso una risoluzione che trasforma la missione in una Forza di repressione delle bande, anche con la creazione di un ufficio delle Nazioni Unite nel Paese, per sostenerla. Tra le altre condizioni, l’organo ha deciso che la forza avrà un limite massimo autorizzato di 5.550 effettivi (contro i 1.000 attuali), composto da 5.500 membri in divisa, tra militari e poliziotti, e 50 civili.

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