In questo “frangente, la nostra attenzione a quanti vivono l’incognita delle migrazioni deve essere un vero gesto di carità intriso di verità”. Lo scrive Riccardo Garbetta, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Trani-Bisceglie-Barletta, in una lettera in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e in concomitanza con il Giubileo dei migranti e del mondo missionario che si celebrerà questo fine settimana. “E tutto ciò lo stiamo toccando con mano, nelle tante iniziative schizofreniche adottate nel mondo nella mera convinzione di arrestare il flusso migratorio che caratterizza il nostro vivere quotidiano anche nel terzo millennio. Pensiamo alle varie deportazioni che sono divenuti chiari strumenti del nuovo modo di ridisegnare i confini degli stati”, aggiunge Garbetta sottolineando che non bisogna ridurre a “dei numeri” che portano “il segno ‘meno’ sulla mappa demografica del Paese: sono donne, uomini, famiglie che non vanno lasciati soli dinanzi alle sfide che possiamo chiamare adattamento, inclusione sociale, ma anche testimonianza di fede, amore per la propria terra di partenza e voglia di far parte di una società a misura dell’uomo, con la sua dignità, e la sua vocazione di continuare ad essere Chiesa”.