Veglia di preghiera: card. Zuppi, “disarmarsi significa liberarsi dal seme dell’odio e della vendetta”

“Disarmarsi significa semplicemente amare e non possedere, liberarsi dal seme dell’odio e della vendetta, che rende arido il cuore e finisce per giustificare la violenza, fosse pure solo nelle parole, nella freddezza, nell’imbarazzo, nel pregiudizio”. Lo ha spiegato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della veglia di preghiera per la pace in corso a Gorizia, nella chiesa di Maria Santissima Regina in Montesanto, nei pressi di piazza Transalpina. Al termine della celebrazione, i partecipanti si recheranno a piedi nella piazza per proseguire il momento di preghiera e testimonianza. “Disarmarsi significa gentilezza, esercizio di tanta pazienza e della capacità di dare fiducia, non essere indifferenti o aggressivi, immedesimarsi nel dolore dell’altro, capirne le domande e le paure, non fare mancare il nostro aiuto”, ha proseguito il cardinale: “Altrimenti si finisce inevitabilmente per armarsi, per andare in giro armati, per portarsi i confini appresso, con le dogane, le repulsioni, le paure”.

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