Violenza contro operai in sciopero: Prato, la diocesi invita la città a una presa di coscienza comunitaria

Oltre l’indignazione e la denuncia. Occorre avviare una nuova fase nella la città di Prato, affinché, con tutte le sue componenti, prenda una posizione netta e unitaria contro lo sfruttamento degli operai. È quanto chiede la Chiesa pratese che esprime “sconcerto” per l’ultimo episodio di violenza che ha coinvolto i lavoratori di una azienda a Montemurlo. Per Fulvio Barni, direttore dell’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Prato, “Le voci di denuncia, di disapprovazione di questi gravissimi fatti sono opportune, ma rischiano di essere sterili. Senza una presa di coscienza comunitaria e una azione successiva, non è possibile avere un cambiamento positivo della situazione, che da tempo è diventata un problema di carattere nazionale”. Il Comune di Montemurlo, pur essendo in provincia di Prato, è inserito nel territorio della diocesi di Pistoia, che martedì è uscita con una nota a firma del vescovo Fausto Tardelli e della direttrice dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro Selma Ferrali. “Non possiamo che associarci a quanto espresso dalla Chiesa pistoiese, i diritti dei lavoratori vanno tutelati e difesi”, sottolinea Barni. Nei mesi scorsi, ricorda la diocesi, il vescovo di Prato Giovanni Nerbini – delegato dei vescovi toscani per le questioni sociali e del lavoro – aveva chiamato a raccolta le realtà ecclesiali che si occupano di temi sociali per trovare nuove strade di impegno, “per costruire una nuova cultura del lavoro”. Da questo invito sono scaturiti cinque incontri nei circoli Acli e Mcl. Il dibattito ha fatto emergere delle proposte concrete riguardanti il mondo del lavoro: si è parlato di cura, ambiente, giovani, pace e immigrazione. “Abbiamo inoltre dato vita a una commissione, composta da chi ha gestito le serate di discussione, che ha redatto un documento contenente idee, riflessioni e proposte – spiega Barni –. Nelle prossime settimane lo presenteremo, con la speranza di trovare piste concrete da seguire. Pensiamo possa essere uno strumento utile al cambiamento”.

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