Diocesi: Cremona, Pastorale scolastica “Aiutare i ragazzi a inventare un mondo migliore”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

Aiutare i ragazzi a inventare un mondo migliore: è l’appello che la Commissione di Pastorale scolastica della diocesi di Cremona rivolge agli insegnanti e contenuto in un messaggio diffuso all’inizio dell’anno scolastico. Nel testo la Commissione ricorda i tanti giovani, studenti e studentesse, che a causa delle guerre non hanno più scuole, perché sfollati, o perché non viene loro concesso di studiare per motivi culturali o religiosi. Tutto questo “sta colpendo la speranza di futuro dell’umanità, perché li sta allevando nell’odio, nel rancore o semplicemente nella paura”. E le ragioni, si legge nel messaggio, “sono chiare: la situazione attuale di ‘guerra mondiale a pezzi’, che ha sdoganato nei rapporti umani a tutti i livelli lo ‘stile’ della aggressività, della violenza come strumento legittimo di affermazione; la degenerazione della democrazia diventata autoritarismo mascherato di consenso mediatico; le delegittimazione di tutti gli organismi sovranazionali che per decenni, dopo la seconda guerra mondiale, hanno garantito, la possibilità di salvare la pace”. Da qui la necessità di “interrogarci su come noi possiamo e dobbiamo cambiare per rendere possibile un presente e un futuro diversi” e la presa di impegno di “fare alcune scelte concrete” in ambito scolastico. Tra queste la Commissione sottolinea “lo studio appassionato e appassionante della storia come strumento non di rivendicazione di identità incompatibili e conflittuali, ma palestra di comprensione del presente. Va, poi, valorizzata un’educazione civica che permetta di conoscere e comprendere la natura, il valore, le implicazioni dei documenti legislativi e delle strutture istituzionali che ci governano”. Da non sottovalutare, inoltre, “un approccio ai grandi testi della letteratura e del pensiero che sviluppi empatia, stima per l’animo e la cultura dell’altro, la conoscenza dei grandi risultati del pensiero scientifico e della tecnica che si accompagni sempre ad una riflessione etica sul nostro rapporto con il mondo”. Ed infine “andrebbe curato uno stile di rapporti umani, con i nostri colleghi, con gli alunni e i loro genitori, con il personale della scuola, che pur nella fatica della relazione salvi sempre la cordialità, la gentilezza, la pazienza, la mitezza non codardamente arrendevole, ma coraggiosamente ostinata nella ricerca del bene possibile per tutti”. “Come docenti – conclude la Commissione – abbiamo tra le mani due tesori inestimabili: le menti e le vite dei nostri giovani e l’eredità di una cultura ricca e meravigliosa. Se sapremo farli incontrare fecondandoli con la libertà del pensiero critico, la pazienza del dialogo tollerante e rispettoso, la curiosità appassionata per la diversità dell’altro da sé, possiamo sperare che, in modi che magari noi oggi non riusciamo nemmeno ad immaginare, i nostri ragazzi sapranno inventare un mondo migliore di quello che stiamo drammaticamente mettendo nelle loro mani”.

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