Diocesi: mons. Aloise (Rossano-Cariati), “la nostra città non è condannata. La Calabria non è terra senza futuro”

(foto: diocesi Rossano-Cariati)

Grande partecipazione di fedeli, autorità civili e militari alla solenne celebrazione della Madonna Achiropita, patrona della città di Corigliano Rossano e dell’intera arcidiocesi. La giornata ha avuto il suo culmine nella santa messa pontificale presieduta dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, nella cattedrale dedicata alla Vergine. Nel corso dell’omelia, l’arcivescovo ha richiamato il legame spirituale tra la solennità dell’Assunzione di Maria e la devozione verso la Madonna Achiropita, invitando i fedeli a ritrovare speranza e coraggio nella fede. “La nostra amata città affronta prove complesse – ha affermato – ma il Vangelo ci ripete: Non abbiate paura. La fede ci educa a costruire il bene, senza attendere che altri lo facciano per noi”. Al termine della celebrazione, si è snodata la tradizionale processione per le vie del centro storico, con la sacra immagine della Madonna portata a spalla in un clima di raccoglimento e preghiera. Dal sagrato della cattedrale, mons. Aloise ha rivolto un accorato messaggio alla città, richiamando alla corresponsabilità collettiva e al rinnovato impegno per una Rossano “più giusta, più sicura e più umana”. “La nostra città non è condannata. La Calabria non è terra senza futuro”, ha detto, richiamando il passo biblico di Geremia. Mons. Aloise ha esortato i cittadini a non arrendersi di fronte al degrado sociale, ma a contribuire attivamente al bene comune: “E proprio perché crediamo, sentiamo la responsabilità di contribuire a una città più giusta, più sicura, più umana, più bella. Questo significa educare alla legalità, alla corresponsabilità, alla verità, al rispetto della dignità di ogni persona. Significa non restare indifferenti davanti al male, alla violenza, alla sopraffazione. Significa avere il coraggio di denunciare e di costruire alternative, con pazienza e determinazione.  Non possiamo delegare tutto alle istituzioni. Anche se riconosciamo e sosteniamo con gratitudine l’impegno delle forze dell’ordine, delle autorità giudiziarie, degli amministratori onesti, non basta la repressione del male: serve la costruzione del bene”.  “La fede – ha concluso – ci educa a uno sguardo capace di riconoscere il male senza cedere al pessimismo e di costruire il bene con pazienza e determinazione”.

(foto: diocesi Rossano-Cariati)

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