Diocesi: Fermo, depositato ufficialmente il progetto di restauro dell’eremo di San Leonardo

(Foto diocesi di Fermo)

Far tornare all’antico splendore l’eremo di San Leonardo. È con questo spirito che ha la diocesi di Fermo ha redatto un piano di ricostruzione. Nel cuore dei Monti Sibillini, l’eremo di San Leonardo, di proprietà del Monastero delle Benedettine di Santa Vittoria in Matenano, è una delle testimonianze più antiche e significative della spiritualità marchigiana. Fondato nel XII secolo, l’eremo divenne un punto di riferimento per pellegrini e viandanti che percorrevano le antiche vie che collegavano Roma a Norcia, Visso e altri luoghi sacri. ma poi conobbe una decadenza.  Durante il Medioevo, il sito fu un faro di fede, cultura e sviluppo per le comunità locali. Nel 1965, padre Pietro Lavini fece il suo ingresso nell’eremo. Con grande determinazione, armato solo di un saio, una croce e una fede incrollabile, padre Lavini avviò i lavori di restauro e il suo intervento portò l’eremo a essere nuovamente un punto di riferimento spirituale per i pellegrini e la comunità locale.
Purtroppo, l’eremo di San Leonardo non poté sottrarsi agli effetti devastanti dei terremoti che colpirono il centro Italia nel 2016. L’eremo si trova in una zona geologicamente delicata, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, precisamente nella Gola dell’Infernaccio. Questa valle, caratterizzata da formazioni geologiche risalenti a circa 200 milioni di anni fa, è attraversata dal Fiume Tenna e si inserisce tra i Monti Sibilla e Priora, che hanno preso forma grazie a secolari fenomeni sismici. Dal punto di vista geologico, il sito è particolarmente critico, situato in corrispondenza di una grande faglia inversa. Le analisi geomeccaniche hanno evidenziato che i versanti adiacenti all’eremo sono instabili, con il rischio di scivolamenti o rotture del masso roccioso.
Ora i lavori di ricostruzione sono stati progettati per consolidare la struttura, in particolare la parte absidale della chiesa, attraverso un rinforzo fondale molto impegnativo che permetterà di sostenere l’abside con una struttura a sbalzo. L’intervento include anche l’installazione di sistemi di energia rinnovabile e il rinforzo delle murature per garantire una maggiore sicurezza sismica.
La realizzazione di questo progetto è resa particolarmente ardua dalle difficili condizioni del sito. Situato a 1.100 metri sul livello del mare, l’eremo è raggiungibile solo tramite sentieri ripidi e le temperature invernali possono scendere fino a -15°C. Inoltre, l’approvvigionamento dei materiali è possibile solo tramite elicottero.
L’arcidiocesi di Fermo, con il supporto tecnico di Alma Monelli e Demetrio Catalini, ha giocato un ruolo cruciale, mentre il commissario straordinario ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli ha seguito con attenzione il progetto, con l’obiettivo di restituire l’eremo alla comunità nel più breve tempo possibile, per cogliere ancora una volta il duplice obiettivo della ricostruzione fisica e della ricostruzione sociale.
Mons. Rocco Pennacchio, arcivescovo metropolita di Fermo, informa che il progetto di ricostruzione è stato ufficialmente depositato sulla piattaforma Ge.Di.Si. (Gestione digitale sisma) per tutte le valutazioni e la necessaria autorizzazione e si prevede che il decreto di finanziamento possa essere emesso entro il marzo del 2026.
Con la consegna del progetto è stata messa simbolicamente la “prima pietra” per il ritorno all’antico splendore dell’eremo di San Leonardo.

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