Sindrome di Down e autismo: Catania, dal 21 marzo campagna di sensibilizzazione sui vagoni della metropolitana

Via alla campagna di sensibilizzazione sui vagoni della Metropolitana di Catania per potenziare inclusione e consapevolezza in occasione della Giornata mondiale della sindrome di Down (21 marzo) e della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (2 aprile). Succede a Catania, dove le persone con disabilità intellettiva – grazie all’iniziativa promossa dalla Cooperativa Controvento in collaborazione con Fce, con il patrocinio del Comune di Catania – si raccontano sulla Metro con parole e immagini. La campagna svela i traguardi raggiunti dalle persone con disabilità intellettiva e le prospettive future nel lavoro e nella vita quotidiana, trasformando il viaggio in un’esperienza di inclusione e riflessione per tutta la città.

Così da venerdì 21 marzo a mercoledì 2 aprile viaggiando in Metro sarà possibile scoprire “Prossima fermata autonomia” e le molteplici riflessioni, opinioni e punti di vista sulle esperienze di crescita, residenzialità, vita indipendente e affettività espressi direttamente dalle persone con disabilità intellettiva. La Cooperativa sociale Controvento Onlus dal 2015 è impegnata a Catania nei percorsi di educazione all’autonomia per persone con disabilità intellettiva: uno degli obiettivi raggiunti da molti giovani è l’autonomia di muoversi in Metro nella vita quotidiana. La metro, in questi casi, non rappresenta solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio strumento di crescita, perché permette a bambini, adolescenti e adulti con disabilità intellettiva di sviluppare competenze di mobilità autonoma e scoprire la città in maniera indipendente.
La campagna di sensibilizzazione non si limita a valorizzare l’autonomia, ma pone al centro l’autodeterminazione come “direzione”, affinché ogni persona possa scegliere in modo indipendente il proprio percorso di vita. I giovani con disabilità intellettiva coinvolti da Controvento all’interno della Campagna descrivono, fermata per fermata, i loro rapporti affettivi, la partecipazione alla vita sociale e politica, il desiderio realizzato di andare a vivere da soli, il ruolo dello sport che oltre ogni limite li ha aiutati a sviluppare le abilità di ognuno e a costruire nuove relazioni positive, la vita in convivenza con il partner, l’importanza del lavoro nel loro percorso di autodeterminazione.

 

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