In questi giorni di “grande preoccupazione” per la salute di Papa Francesco, la preghiera di tutta la famiglia degli Oblati e Oblate del Sacro Cuore, fondati dal Beato Francesco Mottola, si “unisce a quella di tanti fedeli che in ogni angolo del mondo, in queste ore, pregano per il Pastore della Chiesa universale”. Lo dice al Sir don Francesco Sicari, Fratello maggiore dei sacerdoti oblati del beato don Mottola aggiungendo che questa intensa preghiera “nasce non soltanto da un sentimento di umana compassione, ma dall’amore per il Successore di Pietro che il Beato Mottola ha sempre manifestato nel corso della sua vita sacerdotale e che ha saputo trasmettere ai suoi figli spirituali”. Don Mottola scriveva: “Il papa come l’Eucarestia sia il centro del nostro amore e come non si può concepire un sacerdote che non ami Gesù Eucarestia, parimenti non ci può essere un sacerdote che non ami il papa. Si, amiamo il papa e non sia il nostro un amore solamente ideale, ma amare per cooperare, sforzarsi, vincere o morire, accendiamo per il Papa nel nostro cuore una fiamma”. Il beato calabrese – spiega don Sicari – fu “sempre un figlio della Chiesa e dopo l’Eucarestia e la Madonna, il suo amore più grande fu per il Papa. Affermava con convinzione: ‘Questa legatura col papa e i vescovi è la nostra gloria più bella’. Andando a Roma e recandosi nella Basilica vaticana, era solito mettere la sua testa sotto il piede di San Pietro come segno di fedeltà e obbedienza alla Chiesa”, sottolinea don Sicari.