La pedofilia online gode di ottima salute e continua a prosperare mentre si dibatte di privacy e minori: oltre 2 milioni di video (+220% sul 2023), quasi due milioni di foto e 410 gruppi segnalati sui social network sono solo la punta dell’iceberg del Report 2024 “Pedofilia e pedopornografia. Privacy e minori: un difficile equilibrio”, presentato questa mattina dall’associazione Meter Ets, nella sede centrale di Avola. “Dati verificati uno ad uno – spiega il fondatore e presidente di Meter, don Fortunato Di Noto – in virtù del nostro Osservatorio mondiale contro la pedofilia (Osmocop), dal quale passiamo le segnalazioni alla Polizia postale e delle comunicazioni con la quale collaboriamo dal 2008”. A preoccupare l’associazione sono in particolare le app criptate, divenute “lo strumento per eccellenza dei pedofili”. Tra queste Signal, che tramite la crittografia end-to-end “garantisce una sicurezza quasi a prova di bomba”. Solo nel 2024, prosegue Di Noto, “abbiamo individuato 336 gruppi su Signal, 13 di questi sotto il fenomeno ‘Pedomama’”. La piattaforma, chiarisce il sacerdote, “pur rispettando un diritto fondamentale come la privacy, rende estremamente difficile – se non impossibile – l’identificazione dei criminali e la rimozione del materiale illegale, favorendo di fatto l’impunità delle reti pedocriminali”. La privacy, però, non può trasformarsi in strumento di protezione di abusi. “È necessario – sottolinea Di Noto – un dialogo urgente con le piattaforme digitali per trovare soluzioni tecniche e normative che garantiscano sia la sicurezza delle comunicazioni personali sia la tutela dei bambini dagli abusi online”.