Da Milano a Napoli, da Padova a Firenze, da Brescia a Verona… sono tanti i momenti organizzati dalle associazioni aderenti di Rete italiana Pace Disarmo e dalle altre reti promotrici di questa giornata (Sbilanciamoci, Europe for Peace, Assisi Pace Giusta, Fondazione PerugiAssisi). L’iniziativa diffusa giunge al culmine di quasi tre anni di mobilitazione continua con Manifestazioni e Giornate nazionali di azione, e dopo il momento collettivo del 26 ottobre scorso (con oltre 80.000 persone coinvolte in 7 piazze arcobaleno). “Il tempo della pace è ora”, affermano con forza i promotori delle manifestazioni di oggi indette soprattutto per chiedere “politiche concrete” a partire dalla difesa dell’Articolo 11 della nostra Costituzione e “contro la politica, la cultura, l’economia di guerra. Scelte – si legge in un comunicato – che invece sia il governo italiano che l’Unione Europea (ed altri Stati Membri) hanno intrapreso e stanno imponendo, facendoci scivolare progressivamente verso il baratro di una guerra globale”. Tra i momenti più significativi di questo 10 dicembre il presidio a Roma della campagna “Ferma il riarmo” rivolta in particolare al Parlamento in procinto di votare una Legge di Bilancio con una spesa militare complessiva per il 2025 in forte aumento a 32 miliardi di euro (ben 13 miliardi per nuove armi!). Secondo la Rete, si tratta di “una decisione insensata che alimenta scelte di guerra mentre tutti noi abbiamo bisogno di politiche di pace e solidarietà, e dobbiamo mobilitarci per questo”. Importante anche l’appuntamento delle 10.30 a Bari, in cui verrà illustrata l’adesione del capoluogo pugliese all’Appello delle città di ICAN per il Disarmo Nucleare e il sostegno al Trattato TPNW. Sono ormai oltre 100 i Comuni italiani ad aver approvato un documento di sostegno alla mobilitazione “Italia, ripensaci” contro le armi nucleari. “E’ significativo – si legge ancora nel comunicato – che una città importante come Bari illustri la propria scelta nel giorno della Cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace all’organizzazione di sopravvissuti giapponesi (gli hibakusha) Nihon Hidankyo. Proprio per i loro sforzi di decenni nel tentativo di mettere le armi nucleari fuori dalla storia”.