“Tenere conto di come cambia il mondo della comunicazione”. È questo, secondo Massimiliano Padula, docente alla Pontificia Università Lateranense, una delle lezioni principali e dei motivi di attualità, 20 anni dopo, del Direttorio “Comunicazione e missione”, oggetto di un convegno in corso alla Pontificia Università Lateranense. Uno dei frutti del documento, secondo il relatore, è stata la “professionalizzazione” di chi si occupa di comunicazione nella Chiesa, che ha “consentito di superare quella sorta di improvvisazione di cui sul territorio erano preda coloro che si occupavano di questa materia, come ad esempio i direttori dei settimanali o degli Uffici per la comunicazione sociale”. “Fare memoria” del Direttorio, oggi, significa per Padula “attualizzarne il messaggio in un contesto comunicativo totalmente cambiato, tenendo conto delle modalità proprie di questo cambiamento”. “La sensazione – ha concluso – è che la sensibilità comunicativa, in questi 20 anni, sia straripata in una pluralità di rivoli, perdendo il senso del Direttorio, che è appunto quello di dare una direzione al flusso comunicativo, che per la comunità cristiana è ben chiara e che non si nutre di direzioni prestabilite ma dell’adattabilità alle esigenze e ai linguaggi dell’uomo di oggi”.