Istituto Luce: Sbarigia (presidente), “rappresenta un polo di conservazione della memoria imprescindibile anche per la storia del cattolicesimo”

“L’Istituto Luce rappresenta un polo di conservazione della memoria imprescindibile anche per la storia del cattolicesimo, sia nella sua declinazione vaticana che, specificatamente, italiana”. Lo ha affermato Chiara Sbarigia, presidente dell’Archivio Luce Cinecittà, intervenendo stamattina all’evento “Guglielmo Marconi: Radio Vaticana e i primi film sonori di Pio XI” che si è tenuto all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per iniziativa della Fondazione Memorie dell’audiovisivo del cattolicesimo (Mac) e del centro di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies (Cast) dell’Università Telematica internazionale UniNettuno in concomitanza di tre anniversari che ricorrono in questo 2024: i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi; i 100 anni di Radio in Italia; e i 100 anni dalla nascita dell’Istituto Luce.
La presidente ha sottolineato che è “urgente rispondere ai molti richiami che, negli ultimi tempi, Papa Francesco sta rivolgendo alle istituzioni al fine di dedicare nuovi progetti e risorse intellettuali e materiali alla custodia e alla valorizzazione delle fonti audiovisive nella storia del cattolicesimo”. L’Istituto Luce – ha spiegato – è “un’istituzione che conserva un patrimonio unico per la storia audiovisiva italiana che consiste in più di 77.000 filmati e oltre 5 milioni di fotografie dall’inizio del Novecento ad oggi. E stiamo ultimando proprio la digitalizzazione dell’ultimo milione proprio in questo anno”. In occasione del centenario, “stiamo valorizzando il patrimonio con iniziative tese a sottolineare il fondamentale valore testimoniale dell’archivio come luogo della memoria, della riflessione e poi anche della riscoperta”. Sbarigia ha poi parlato del lavoro di collaborazione attuato in questo anno per la coproduzione dei webdoc “Giubilei mediatici” che verranno presentati a metà dicembre. E ha concluso ribadendo “l’impegno verso iniziative che siano capaci di costruire efficaci collaborazioni tra le varie istituzioni, i centri di ricerca e le realtà accademiche per salvaguardare e valorizzare al meglio il patrimonio audiovisivo, tassello centrale della memoria collettiva”.

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