Prosegue l’impegno della Caritas diocesana di Prato per far conoscere e attuare l’esperienza della giustizia riparativa. Questo istituto è un modo diverso di guardare, non solo al crimine, ma a qualunque illecito e in generale a come affrontare situazioni di conflitto, di qualsiasi tipo. Al centro della giustizia riparativa c’è il “danno”, la sofferenza, le conseguenze di un torto subito. Da questa consapevolezza possono nascere percorsi che pongono l’accento sui bisogni delle vittime, sulle responsabilità degli autori nella riparazione del danno procurato. L’obiettivo è dunque costruire giustizia e di farlo attraverso un processo partecipativo. Da qui i due nuovi appuntamenti promossi domani e sabato. Domani, su iniziativa della Caritas e della Fondazione Solidarietà Caritas di Prato, nel salone vescovile un momento di formazione rivolto alle Caritas toscane, curato dal direttore don Enzo Pacini e dalla mediatrice penale e familiare Carlotta Letizia. Nel pomeriggio prenderà la parola Tim Chapman, esperto di giustizia riparativa e fino al 2022 presidente del forum europeo, che ha avuto “un ruolo fondamentale di mediazione per la cessazione del conflitto bellico tra i terroristi irlandesi dell’Ira e il governo inglese”, spiega una nota della diocesi. Il giorno successivo, sabato 30 novembre, il convegno “Una comunità in ripar-azione”, nel salone consiliare di Palazzo comunale, a partire dalle 9.30. Al mattino intervengono Patrizia Patrizi e Gianluigi Lepri, dell’Università di Sassari, nel pomeriggio la parola passa a Chapman, per un intervento sulla legislazione internazionale in materia. L’obiettivo della Caritas di Prato, che “da tempo sta lavorando su questo tema, è quello di aprire presso la propria sede in via del Seminario, uno sportello dedicato alla giustizia riparativa”. Il direttore, don Pacini, fa alcuni esempi: “Possiamo essere coinvolti con uno nostro operatore per intervenire in casi di bullismo a scuola, oppure per liti di condominio. Anche se lo sportello ancora non c’è, siamo comunque stati chiamati a dare una mano in alcune realtà associative che avevano bisogno di una mediazione per superare situazioni di conflitto interno”, spiega. Nei due appuntamenti saranno anche presentati alcuni progetti messi in campo in città come Lecco e Verona, dove esistono esperienze di giustizia riparativa nelle scuole, tra studenti, insegnanti e genitori.