Cinema: assemblea Cuc. Manzoli (presidente), social, piattaforme e IA “sono opportunità”

Foto Calvarese/SIR

“Ci troviamo in uno dei templi della cultura universale di tutti i tempi, nel quale, fra l’altro, sono conservati dei meravigliosi codici e libri storici all’interno dei quali si avverte già l’attenzione fortissima fra la parola scritta, il pensiero, il concetto e l’immagine, la comunicazione, la rappresentazione che è sempre stata fondamentale per divulgare e trasmettere questo pensiero che è un pò quello che, da oltre un secolo, fa l’audiovisivo, coniugando gli aspetti verbali con gli aspetti visuali e dell’immagine che sono di nostra diretta pertinenza”. Sono queste le parole di Giacomo Manzoli, presidente del Cuc, all’apertura dell’assemblea semestrale della Cuc-Consulta universitaria del cinema, svoltasi nel Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana, durante il quale ha rimarcato il ruolo fondamentale della Chiesa cattolica nello sviluppo, nella promozione, nella riflessione sulla civiltà dell’immagine e anche sui pericoli della civiltà dell’immagine, come dimostrato dalle varie encicliche papali che dagli anni ‘30 si sono succedute, ma anche dal lavoro svolto dal Centro cattolico cinematografico e da tutti gli operatori che hanno promosso la cultura audiovisiva, offrendo materiale e strumenti utili ancora oggi per le riflessioni storiche sul cinema e sulla televisione. “Il cinema stesso fin dalle origini, viene visto come un mezzo che può anche essere mezzo di menzogna, di corruzione. Io credo che comunque non ci si possa sottrarre ad un confronto critico, perché i social, le piattaforme sono ovunque, sono pervasive, fanno parte dell’esperienza dello spazio e del tempo quotidiano della stragrande maggioranza dei cittadini attuali e quindi, anzi, a maggior ragione è fondamentale fornire fin dall’infanzia gli strumenti per decostruire questo tipo di messaggi, per difendersi, per essere cittadini attivi, consapevoli e critici. Io credo che siano delle opportunità”. Queste le parole di Manzoli rispondendo ad una domanda sulla contemporaneità dei tempi, caratterizzata da social ed intelligenza artificiale, “Anche l’intelligenza artificiale, che in gran parte è un mistero e ancora oggi un grande punto interrogativo con cui stiamo appena cominciando a confrontarci, richiederà un grande sforzo di adattamento e di comprensione. Però penso che come gli strumenti tecnologici del passato possa rivelarsi una risorsa importantissima”. Guardando ai film in sala come quelli di Wim Wenders, Aki Kaurismäki ma anche Paola Cortellesi, il presidente del Cuc racconta come le attese le aspettative sul cinema mondiale e, in particolare, su quello italiano, siano relative alla creatività e la sperimentazione, “che sia capace di coniugare le ragioni dell’industria, del mercato, con quelle dello sviluppo critico, delle persone, delle società, delle comunità e anche delle fantasie individuali”.

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