“Chi presiede non si ritenga felice perché domina con il potere, ma perché serve con la carità.” Con queste parole, tratte dalle Costituzioni, padre Alejandro Moral ha sintetizzato 35 anni di servizio, 12 dei quali come priore generale. “Ho cercato di vivere così, consapevole che il governo non è possesso ma dono di sé.” Ha rivolto un sentito ringraziamento ai collaboratori del sessennio, ricordando in particolare padre Paul Graham, “uomo santo che invochiamo come intercessore”. Un passaggio intenso è stato dedicato alla pandemia: “Abbiamo pianto la perdita di numerosi fratelli, abbiamo sofferto l’isolamento, abbiamo sperimentato la fragilità della vita.” In quei mesi segnati dal dolore, “la fraternità non è stata un lusso, ma una necessità vitale”. Il priore ha poi accennato alle decisioni difficili, alle prove affrontate con misericordia: “Se non sempre ci sono riuscito, chiedo umilmente perdono.” Un’esortazione a vivere in comunione autentica e nella consapevolezza che la missione religiosa passa per la fragilità, l’ascolto e la compassione.